Il pesciaio
Sul pianale del piccolo
furgone
portava pesce povero,
Ciccillo,
per venderlo assieme a
rari pesci,
un poco più pregiati, sui
quali si posava
qualche mosca per fare,
su tre ruote,
un giro del paese.
I giornalai
Stavano imbacuccati i
giornalai
sotto l’orologio della
porta a mare,
in due edicole simili a
guardiole,
una alla destra e una
alla sinistra
del tunnel del passaggio
pedonale;
quello sulla destra porgeva i quotidiani
ai nostalgici del fez e
ai democristiani,
quello sulla sinistra
porgeva i quotidiani
ai comunisti e ai
compagni del garofano,
così non c’era
confusione in piazza
e i voltagabbana erano rarità.
Il postino
Col cappello di sbieco e
la fronte
al vento, il borsone
carico di posta
che saltava sul pancione
ad ogni passo,
con la pioggia o il sole o controvento,
saliva lento, lento.
Portava, nella parte alta
del paese,
cartoline e notizie, buone e brutte,
dentro a buste con su
scritto, spesso,
solo il nome e il paese,
ed era raro
che tornassero al
mittente
per “ indirizzo
insufficiente”.
Il calzolaio
Gli occhialini sulla
testa calva,
lo sguardo basso a
rifinire suole o tacchi,
non so se andò in
pensione o s’ammalò;
manifesti mortuari non ne
vidi,
certo è che il negozio
restò chiuso
e la lampadina a
penzolare dal soffitto
sotto al quale aveva
lavorato chino:
ginocchia e piedi uniti a
fare appoggio
a una scarpa rovesciata.
Il fabbro
Non ho mai visto le sue
mani. Teneva guanti neri
e una maschera sugli
occhi a difendersi dal fuoco.
Scintille sfavillanti
svolazzavano nell’aria,
in quell’angolo di
vicolo, alla fine di una corta
e antica scalinata, tra
la chiesa e il panificio,
tra le donne con la
sporta che camminavano
verso il pane quotidiano
e il pane consacrato,
mentre lui batteva il
ferro piegandolo col fuoco.
I polpai
Nei pressi della piazza
principale,
sul banco dismesso di una
scuola,
posavano, i polpai, un
aveggio*
in alluminio e forchette grosse
in un bicchier d’acqua,
poco chiara,
dove le riponevano i clienti,
dopo aver gustato una
grampia
riccioluta, uscita dalla
pentola,
gocciolante sale e
zenzero,
quando le Asl non
esistevano.
*pentola nella parlata elbana.