martedì 29 luglio 2014

Pubblicazioni in Rivista di Studi Napoleonici



Palombo Alessandra , L’inventario Ninci, in << Rivista  Italiana di Studi Napoleonici>>, 1-2/2010, Anno XLIII, Nuova serie, pp 251-265;

Palombo Alessandra, La biblioteca di Napoleone all’isola d’Elba nei mesi seguenti la fuga, in << Rivista Italiana di Studi Napoleonici>> 1/2000, Anno XXXIII, Nuova serie, pp. 147-154;

Palombo Alessandra, I bibliotecari di Napoleone, in << Rivista Italiana di Studi Napoleonici>> N° 1, Anno XXXI, (N.S.), 1994, pp. 93-106;

Palombo Sandra, Le biblioteche private di Napoleone, In << Rivista  Italiana di Studi Napoleonici>> N° 1, Anno XXX, (N.S.), 1993, pp. 103-116; .


Palombo Alessandra, La biblioteca dei Mulini racconta Napoleone, pp.11-18 e La biblioteca di Napoleone Bonaparte all’isola d’Elba , in " Rivista Italiana di Studi Napoleonici” n. 2, Anno XXII, (N.S.), 1985, pp. 27-148;

domenica 22 dicembre 2013

Poesie inedite




Il pesciaio

Sul pianale del piccolo furgone
portava pesce povero, Ciccillo,
per venderlo assieme a rari pesci,
un poco più pregiati, sui quali si posava
qualche mosca per fare, su tre ruote,
un giro del paese.


I giornalai

Stavano imbacuccati i giornalai
sotto l’orologio della porta a mare,
in due edicole simili a guardiole,
una alla destra e una alla sinistra
del tunnel del passaggio pedonale;
quello sulla destra  porgeva i quotidiani
ai nostalgici del fez e ai democristiani,
quello sulla sinistra porgeva i quotidiani
ai comunisti e ai compagni del garofano,
così non c’era confusione  in piazza 
e i voltagabbana  erano rarità.


Il postino

Col cappello di sbieco e la fronte
al vento, il borsone carico di posta
che saltava sul pancione ad ogni passo,
con la pioggia  o il sole o controvento,
saliva lento, lento.
Portava, nella parte alta del paese,
cartoline e  notizie, buone e brutte,
dentro a buste con su scritto, spesso,
solo il nome e il paese, ed era raro
che tornassero al mittente
per “ indirizzo insufficiente”.


Il calzolaio

Gli occhialini sulla testa calva,
lo sguardo basso a rifinire suole o tacchi,
non so se andò in pensione o s’ammalò;
manifesti mortuari non ne vidi,
certo è che il negozio restò chiuso
e la lampadina a penzolare dal soffitto
sotto al quale aveva lavorato chino:
ginocchia e piedi uniti a fare appoggio
a una scarpa rovesciata.


Il fabbro

Non ho mai visto le sue mani. Teneva guanti neri
e una maschera sugli occhi a difendersi dal fuoco.
Scintille sfavillanti svolazzavano nell’aria,
in quell’angolo di vicolo, alla fine di una corta
e antica scalinata, tra la chiesa e il panificio,
tra le donne con la sporta che camminavano
verso il pane quotidiano e  il pane consacrato,
mentre lui batteva il ferro piegandolo col fuoco.


I polpai

Nei pressi della piazza principale,
sul banco dismesso di una scuola,
posavano, i polpai, un aveggio*
in alluminio e  forchette grosse
in un bicchier d’acqua, poco chiara,
dove le riponevano  i clienti,
dopo aver gustato una grampia
riccioluta, uscita dalla pentola,
gocciolante sale e zenzero,  
quando le Asl non esistevano.

*pentola nella parlata elbana.

domenica 22 settembre 2013

Verbi calati senza lenza


Vicino alle nubi sulla montagna crollata : antologia a cura di Luca Ariano ed Enrico Cerquiglini; intervista a Paul Connett, Pasian di Prato, Campanotto, 2008.



Alessandra Palombo

VERBI CALATI SENZA LENZA
 
Nell'isola che c'e, ma non si vede,
una ragazza accoglie verbi
calati senza lenza sulle soglie
per porgerli, uno a uno,
all'uomo che da giovane
si tuffava dagli scogli, 
sassi inutili oramai

domenica 11 agosto 2013

Luisa Pogliana su " Giocoso Gioco"

Ieri sera, oltre ogni aspettativa, un incontro (direi così, non era spettacolo) insolito: per fortuna abbiamo scampato la possibilità di trovarci al solito straziante reading di poesia.
Grazie ai versi di Sandra Palombo, prima di tutto. Che trasmettono la 'leggerezza' con cui le donne passano attraverso la vita, che non è superficialità, è sentire che la vita non si domina, ma si può viverla comunque senza soccombere. Ci si poteva immedesimare in tutto, perché ci si immedesimava nello spirito, di qualunque cosa parlassero quei blocchetti di versi essenziali, acutissimi ma seri quanto basta.
Questo spirito è stato trasmesso dalle due donne e un uomo che ci hanno costruito sopra un loro modo di farceli conoscere. Un'attrice che non recitava versi -per fortuna- ma li interpretava per come li sentiva, una cantante che cantava tutto allo stesso modo, cioè vitale, come se parlassero tante donne in situazioni diverse, tutte capaci di fare la spola tra necessità e libertà. Un pianista che ha dato il tono emotivo con una musica e un atteggiamento non arrogante. Tutti rispettosi di quello che era al centro di tutto.

Giocoso gioco -– Urge unidose unguento umoristico (spettacolo)

Alla De Lauger lo spettacolo- concerto “Giocoso gioco – Urge unidose unguento umoristico”

Scritto da Antonella Giuzio Lunedì, 05 Agosto 2013 10:36 
 
Martedì 6 agosto  alle ore 21.30 nel chiostro del Centro Culturale De Laugier anteprima dello spettacolo- concerto  “Giocoso gioco – Urge unidose unguento umoristico” con l’attrice Svetlana Kevral, la cantante Cristina Barzi, il pianista Konrad Orłowski.
Tratto da “Tautogrammi d’Amore e d’Amarore” della poetessa elbana Alessandra Palombo è un concerto, ironico e poetico in cui emozioni e conflitti umani si rappresentano in una serie di personaggi, luoghi ed eventi, in complicità con un repertorio retrò di canzoni di musica italiana e internazionale  per pianoforte e voce.